Stima del danno sismico di porti marittimi attraverso la tecnologia GIS: il caso del porto di Salerno

Autori

  • F. Bozzoni
  • L. Scandella
  • C.G. Lai
  • M. Corigliano

Abstract

L’economia di molti Paesi industrializzati, tra cui l’Italia, si basa sull’esportazione ed importazione di merci. Una quota rilevante degli scambi commerciali è compiuta attraverso i porti marittimi, molti dei quali, in Italia, sono ubicati in zone sismicamente attive. L’esperienza acquisita in recenti terremoti (Kobe, Giappone, 1995; Port-au-Prince, Haiti, 2010; Maule, Cile, 2010), che hanno mostrato la significativa vulnerabilità sismica delle opere portuali, ha evidenziato la necessità di valutare e successivamente mitigare il rischio sismico associato alle strutture portuali esistenti. 
Obiettivo principale di questo articolo è illustrare la stima del danno potenziale, indotto dallo scuotimento sismico, sulle strutture portuali marittime. A tal fine è stata impiegata la tecnologia GIS (Geographical Information System), della quale sono presentate potenzialità e vantaggi. Una procedura di calcolo per la stima del danno sismico in aree portuali è stata messa a punto a partire dalla definizione della pericolosità sismica, tenendo conto sia degli effetti di sito che del potenziale rischio di liquefazione. Un esempio di applicazione è effettuato con riferimento al porto di Salerno.

 

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