I terremoti del maggio 2012 e la pericolosità sismica dell’area: che cosa è stato sottostimato?

Autori

  • M. Stucchi
  • C. Meletti
  • P. Bazzurro
  • R. Camassi
  • H. Crowley
  • M. Pagani
  • R. Pinho
  • G.M. Calvi

Abstract

Analogamente al caso del terremoto di L’Aquila 2009, immediatamente dopo il terremoto dello scorso maggio 2012 in Emilia, stampa, funzionari pubblici e ricercatori dichiararono che la pericolosità sismica della zona danneggiata, e probabilmente anche il rischio sismico, sono stati sottostimati dalla valutazione probabilistica della pericolosità sismica (PSHA) di riferimento per il territorio Italiano e, di conseguenza, dalle norme tecniche basate su quella valutazione. Una delle principali problematiche emerse è legata al fatto che i valori di PGA registrati vicino a Mirandola erano superiori a quelli “previsti” dalla valutazione di pericolosità sismica. Questo articolo evidenzia alcuni delle critiche, mostrando come nei sopraccitati confronti non si considerano le differenze fra le condizioni locali delle stazioni di registrazione e quelle con cui la PSHA è stata calcolata. In aggiunta, l’articolo ricorda che il confronto dei parametri di un singolo evento con la predizione probabilistica di tali parametri ha scarso significato. La causa principale del danno deve essere ricercata nel fatto che le norme di progetto per le costruzioni non sono state implementate nell’area danneggiata prima del 2003 e, per alcuni apsetti, neanche dopo. Perciò quello che è stato realmente sottostimato, non in ambito scientifico, è la necessità di ridurre il rischio sismico.

##submission.downloads##

Fascicolo

Sezione

Articoli