Capannoni monopiano prefabbricati: distribuzione probabilistica dei sistemi e sottosistemi strutturali dagli anni sessanta ad oggi

Autori

  • D. Bellotti
  • C. Casotto
  • H. Crowley
  • M.G. Deyanova
  • F. Germagnoli
  • G. Fianchisti
  • E. Lucarelli
  • R. Riva
  • R. Nascimbene

Abstract

Gli eventi sismici che il 20 e 29 maggio 2012 hanno colpito la pianura emiliana hanno evidenziato la vulnerabilità di molti capannoni prefabbricati tipici della pratica edilizia Italiana degli ultimi decenni. Gli schemi strutturali di tali capannoni sono in genere contraddistinti da un livello di flessibilità non trascurabile, risultato della combinazione di pilastri a tutta altezza incastrati alla base, elevate altezze interpiano e travi con collegamenti schematizzabili come cerniere (o comunque non in grado di trasferire momenti flettenti significativi), se non addirittura in semplice appoggio e quindi basati sul solo attrito. In molti casi, l’uso di queste tipologie di connessione ha condotto allo scalzamento degli elementi portati, soprattutto per modeste lunghezze di appoggio, e al loro conseguente crollo. L’inidoneità dei collegamenti rispetto alle azioni sismiche agenti è frequentemente anche il motivo principale del crollo di elementi non strutturali, quali pannelli di tamponamento prefabbricati, e del ribaltamento di pareti in muratura esterne. Lo scopo di questo lavoro è di effettuare una classificazione dei capannoni prefabbricati presenti su estese porzioni del territorio italiano e di evidenziarne le caratteristiche peculiari, quali anno di costruzione (e quindi normativa di riferimento) e dimensioni geometriche. Da queste prime informazioni, è possibile effettuare valutazioni preliminari qualitative circa la possibile risposta attesa, e per alcuni casi valutarne la vulnerabilità attraverso metodi semplificati. A tale scopo si è fatto riferimento a tre differenti database: il primo include i dati dei rilievi effettuati tra giugno e novembre 2012 nella provincia di Piacenza dal settore Analisi Strutturale di Eucentre nell’ambito di un progetto, nato a seguito degli eventi sismici occorsi in Emilia a maggio dello stesso anno, in collaborazione con Confindustria Piacenza, e finalizzato alla valutazione della vulnerabilità delle strutture produttive dei loro associati. Il gruppo di lavoro ha effettuato numerosi sopralluoghi in zone caratterizzate dalla presenza di capannoni prefabbricati realizzati prevalentemente tra il 1950 ed il 2010, collezionando dati relativi alla geometria, alla tipologia strutturale, allo schema statico, alle connessioni ed agli elementi strutturali e non strutturali costituenti i capannoni stessi, così come alle tipologie di materiale impiegato. La seconda base di dati è stata raccolta dal Servizio Sismico della Regione Toscana (attualmente Settore Sismica) tra il 2003 e il 2008 al fine di valutare il rischio sismico nelle aree produttive della Toscana. Il terzo archivio, di dominio pubblico, è stato realizzato tra il 2005 e il 2008 ad opera di Assobeton, che ha raccolto una serie di informazioni sulle principali tipologie di edifici prefabbricati di produzione corrente negli ultimi decenni.

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