Oltre la politica della nuda vita. L’AIDS e l’ordine neoliberista
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada2006146%25pParole chiave:
sofferenza sociale, AIDS, neoliberismo, biopolitica, assistenza sanitariaAbstract
Questo articolo esamina la complessa interazione tra l'epidemia di HIV/AIDS e l'ordine neoliberale tardo-moderno, in particolare in Africa. L'articolo esplora come questa epidemia, inizialmente percepita come un duro monito morale durante l'era Reagan, si sia evoluta in un simbolo di disuguaglianza globale, plasmato e rafforzato dal capitalismo neoliberista. L’articolo discute le implicazioni biopolitiche dell'HIV/AIDS, evidenziando come la malattia esponga e aggravi le disuguaglianze sociali e i confini geopolitici esistenti. L'articolo analizza come l'HIV/AIDS abbia rimodellato la nostra geografia morale, creando nuove forme di inclusione ed esclusione, prosperità e povertà, controllo e caos.
L’articolo sostiene che la risposta neoliberale all'epidemia è stata spesso caratterizzata da una visione utilitaristica della vita, in cui gli emarginati sono visti come sacrificabili. Questo ha portato a un netto contrasto tra i privilegiati che hanno accesso a trattamenti salvavita e gli impoveriti che continuano a soffrire. L'articolo critica la mercificazione dell'assistenza sanitaria e il controllo monopolistico sui farmaci salvavita, suggerendo che gli attivisti devono sfidare queste strutture per reclamare un senso civico e una missione politica. Attraverso la lente della biopolitica, esso illustra come l'HIV/AIDS, al pari di altre crisi come l'uragano Katrina e le rivolte di Parigi, riveli le eredità coloniali inscritte nella nuova società contemporanea.
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