Eterocronia nell’emergenza migranti: tempo dell’attesa e tempo frenetico nel sistema d’asilo/accoglienza italiano
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada20221967123-140Parole chiave:
emergenza, tempo d'attesa, eterocronia, sistema di asilo/accoglienza, antropologiaAbstract
In Italia, dagli anni Novanta, la gestione della mobilità umana fondata sulla logica dell’emergenza ha prodotto e rafforzato nozioni quali imprevedibilità, immediatezza, tempestività e urgenza, con ripercussioni ed esiti ormai riconoscibili a livello globale. In questo contributo vorrei, quindi, dimostrare come il tempo strutturale dell’emergenza – imposto come unico e universale – si scomponga in una molteplicità di forme temporali (eterocronia) in relazione alla materialità degli inquadramenti sociali, alle percezioni, alle esperienze e alle pratiche dei diversi soggetti coinvolti nel campo dell’asilo/accoglienza. Attraverso l’esposizione di alcuni casi emersi durante una lunga esperienza etnografica (2016-2020), si metterà in luce l’importanza di realizzare un’antropologia del tempo emergenziale riconducibile alle esperienze dell’attesa delle/dei richiedenti e dei ritmi frenetici cui è sottoposto il personale che, a diversi livelli, opera nel sistema d’asilo/accoglienza, al fine di evidenziare l’incessante interscambio trasformativo tra il tempo e i diversi processi delineati nel tempo.
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