Le esperienze di maternità al confine del Brennero alla prova delle migrazioni internazionali e del fenomeno della tratta a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada20241pp85-104Parole chiave:
maternità, migrazioni forzate, confini, human trafficking, mobilità, razzializzazioneAbstract
Questo contributo nasce da due esperienze di ricerca condotte tra il 2017 e il 2022. La prima, lungo la rotta del Brennero, in cui ho analizzato il modo in cui la riproduzione di confini geografici, materiali e simbolici, costruisce esperienze di maternità precarizzata per le donne curde e nigeriane incontrate. La seconda, per il progetto INSigHT (Building Capacity to Deal with Human Trafficking and Transit Routes in Nigeria, Italy, Sweden), in cui ho avuto modo di tornare sul campo e concentrarmi sulle narrazioni prodotte sulle donne da parte di istituzioni e servizi. I casi che analizzerò sono relativi alle traiettorie di alcune madri di nazionalità curda e nigeriana, per le quali la maternità assume diversi significati dipendenti dalla precarietà legale ed esistenziale prodotta nel contesto di frontiera studiato.
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