Muri permeabili? Limiti e opportunità delle forme di solidarietà israelo-palestinese
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada2015302%25pParole chiave:
Antropologia, etnografia, guerra, frontiere, Israele, PalestinaAbstract
Nei conflitti violenti, il ruolo delle alleanze di solidarietà che attraversano le frontiere rimane spesso sottovalutato oppure invisibile. La prospettiva etnografica, invece, può contribuire a una comprensione più dettagliata del ruolo di queste forme di cooperazione come forze politiche che, pur in modi diversi, sono sempre esistite in tutte le guerre. Basandomi su ricerche etnografiche sull’attivismo politico in Israele/Palestina, in quest’articolo indago il ruolo dell’attivismo che attraversa le frontiere: sia quella tra Israele e Palestina, sia la “frontiera interna” nel deserto del Negev in Israele. Il primo caso tratta le dinamiche di un incontro tra famiglie arabo-palestinesi e attivisti israeliani nella città palestinese parzialmente distrutta di Al-Khalil (Hebron), occupata e abitata sia da coloni sia dall’esercito israeliano. Il secondo caso, invece, analizza alcuni momenti significativi di una marcia della pace ispirata alle idee di Gandhi. I casi presentati nell’articolo dimostrano il duplice ruolo di queste forme di solidarietà nel sovvertire e reificare le divisioni del conflitto.
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