L’imprevisto e la confusione: metodo e teoria nella Sarajevo sotto assedio
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada2015306%25pParole chiave:
Antropologia, etnografia, guerra, Bosnia, SarajevoAbstract
In questo articolo spiego come l’antropologia della guerra possa fare buon uso di una particolare combinazione di metodi filosofici e sociologici, ossia la fenomenologia e la grounded theory. Il caso analizzato riguarda l’assedio della capitale della Bosnia-Erzegovina, Sarajevo, nei primi anni Novanta. Inizierò illustrando il contesto del conflitto nella Bosnia-Erzegovina, una della serie di guerre che ha portato alla dissoluzione della Jugoslavia. Mi sposterò poi a Sarajevo e mi concentrerò sul mio lavoro etnografico durante la guerra, da cui emergono gli approcci metodologici che ho usato per raccogliere i dati e per costruire interpretazioni significative sia sul piano scientifico sia su quello locale. Vale a dire significative per i miei colleghi, per altri esperti internazionali e per gli abitanti Sarajevo.
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