Il leitmotiv transculturale di "Guerra e Pace" nel Cinema di migrazione italofono
DOI:
https://doi.org/10.14672/20242697Abstract
Questo saggio si concentra sul leitmotiv transmediale-crossover di Guerra e Pace come rappresentato dal cinema transculturale emergente in Italia, sottolineando gli aspetti etici ed estetici del trauma e della sofferenza derivanti dalle migrazioni, le ibridazioni socioculturali e le dinamiche interattive tra potere e subalternità. Partendo dal romanzo di Lev Tolstoj Guerra e pace (1868/69) e dalle sue omonime trasposizioni cinematografiche in America e in Russia, si analizzano due pellicole documentaristiche contemporanee nei loro contesti filmici e letterari, presumibilmente postcoloniali e postmigrazionali: L’ordine delle cose (2017) di Andrea Segre e Guerra e pace (2020) di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. Ne risulta che il cinema di migrazione italofono beneficia apertamente degli effetti sinergici risultanti dalla letteratura della migrazione in Italia (dal 1990), specie grazie ai suoi tratti autobiografici.
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