Storytelling e Digital Journalism. Il caso della rivoluzione libica
DOI:
https://doi.org/10.14672/2016799Parole chiave:
Narrazione, Storytelling, Giornalismo, Rimediazione, Lettore, Narrative, Journalism, Remediation, ReaderAbstract
Nell’ambiente digitale le regole che determinano la costruzione dell’involucro narrativo vengono ridiscusse alla luce di un’istanza che prevede la partecipazione del lettore in questo processo. Nei nuovi media, il lettore è sempre più interessato al racconto e sempre meno alle sue fonti, e questo desiderio di controllo non è che la prova della sua forza creativa. Più che tradurre la realtà, sembra scoprire la nuova istanza democratica, la narrazione agisce nella realtà: stimola mode, crea tendenze, detta abitudini di consumo, favorisce atteggiamenti cognitivi e passionali. Ed è il controllo del racconto, e non delle sue fonti, che determina il controllo dell’impatto sociale di ogni narrazione.
Il saggio affronta questa tematica dal punto di vista della semiotica generativa, analizzando il processo di generazione del testo narrativo nei media digitali come modello di riconfigurazione del processo narrativo, prendendo come esempio lo storytelling giornalistico. Nella prima parte, il lavoro discute il processo di trasformazione dello storytelling giornalistico e le sue caratteristiche attuali a partire dalla storica trattazione di Pavlik (Journalism and New Media) e di Bolter-Grusin (Remediation), passando in rassegna la bibliografia di riferimento legata alle teorie dei media e alla pubblicistica di settore, e soffermandosi sui concetti di hyperlink narrativo, audience involvement, customization, dynamic content, object-oriented multimedia e crossmedialità. Nella seconda parte, alla luce dei concetti precedenti, il lavoro analizza e commenta i risultati di un caso studio: la rivoluzione libica e il racconto della cattura e morte del leader Gheddafi, indagando la struttura narrativa del ciclo della notizia sulle principali testate italiane nella loro versione digitale e cartacea.
In digital texts, the narrative rules provide for the participation of the readers in the construction process of the stories. In new media, in fact, the readers are always more interested in the story and less on its sources, and this desire for control is proof of their creative power. Rather than translate the reality, the narrative acts stimulates mode, creates trends, habits, promotes cognitive attitudes and passionate in realty. And the control of the plots, and not of their sources, determines the social impact of circulating stories.
This paper explores this topic from the point of view of generative semiotics, analysing the process of generating stories in digital media, and taking as an example the journalistic storytelling. In the first part, this paper discusses the process of transformation of the journalistic storytelling and its current characteristics, referring to the works of Pavlik (Journalism and New Media) and Bolter-Grusin (Remediation), and focusing on the narrative web categories of hyperlinks, audience involvement , customization, dynamic content, object-oriented multimedia and cross-media. In the second part, this paper analyses the results of a case study: the contemporary Libyan revolution and the story of the capture and killing of the leader Gaddafi, investigating the news cycle, the narrative of the plots on major Italian newspapers, and comparing the digital and paper versions.
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