@article{Fracalanza_2021, title={"Hiroshima mon amour": Narrare per ricordare, ricordare per dimenticare}, url={https://ledijournals.com/ojs/index.php/comparatismi/article/view/1851}, DOI={10.14672/20211851}, abstractNote={<p>Di fronte all’impossibilità di testimoniare attraverso un documentario l’orrore causato dall’esplosione atomica di Hiroshima, Alain Resnais e Marguerite Duras decidono di presentare il trauma patito dalla popolazione raccontando un incontro passionale tra un architetto giapponese e un’attrice francese; tale incontro ha luogo in una Hiroshima ricostruita dodici anni dopo la catastrofe. In <em>Hiroshima mon amour </em>la Storia collettiva viene a inscriversi in una storia individuale: dall’impossibilità di dire il trauma di Hiroshima scaturisce la possibilità per la francese di raccontare il suo trauma personale, un trauma lontano nel tempo, sepolto nell’oblio, e che, a causa di una mancata simbolizzazione, inevitabilmente riaffiora. Tale simbolizzazione trova ora, a Hiroshima, la possibilità di compiersi attraverso l’incontro con il giapponese, che, favorendo l’insorgere di un amore transferale, permette alla donna di riappropriarsi, <em>après-coup</em>, della sua storia, e anche di ritrovare «il gusto per un amore impossibile».</p>}, number={6}, journal={Comparatismi}, author={Fracalanza, Eleonora}, year={2021}, month={dic.} }