Liquefazione: confronto tra effetti osservati e valutazioni preliminari della suscettibilità
Abstract
Il 20 maggio 2012 un terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito la regione Emilia-Romagna in Nord Italia. Effetti di liquefazione sono stati osservati in molti Comuni, da quelli più vicini all’epicentro (ad es. San Felice sul Panaro) a Sant’Agostino, dove essi si sono manifestati in modo più marcato. La frazione di San Carlo, nel Comune di Sant’Agostino, a circa 17 km dall’epicentro, è stata interessata dai fenomeni di liquefazione più severi. Nelle aree di San Carlo maggiormente colpite sono stati osservati vulcanelli di sabbia, cedimenti del terreno, fratture ed espansione laterale del suolo con effetti anche sulle strutture ed infrastrutture.Vengono qui illustrati i risultati dei rilievi geotecnici, svolti a San Carlo dalla squadra di ricognizione “Geo” di Eucentre dopo la scossa del 20 maggio. Sono state effettuate misure sul campo in 4 siti per valutare l’incidenza del fenomeno della liquefazione nelle zone maggiormente colpite di San Carlo. La disponibilità di dati da sondaggi e prove penetrometriche eseguite nella zona di San Carlo prima dell’evento del 20 maggio 2012, ha consentito una valutazione preliminare della suscettibilità a liquefazione utilizzando le correlazioni empiriche disponibili in letteratura. Sono state applicate tre metodologie per stimare il potenziale di liquefazione ed i cedimenti indotti nel terreno. I risultati ottenuti sono stati confrontati con le osservazioni effettuate in sito durante la ricognizione effettuata subito dopo il terremoto del 20 maggio.
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