https://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/issue/feedPsicologia dello Sport e dell’Esercizio2024-11-13T11:16:12+00:00Associazione Italiana di Psicologia dello Sport e dell’esercizio (AIPS)[email protected]Open Journal Systems<p><strong><em>Psicologia dello Sport e dell’Esercizio </em>(PSE)</strong> è la nuova rivista organo ufficiale dell’Associazione Italiana di Psicologia dello Sport e dell'Esercizio Fisico (AIPS).<br />Nel 2024 abbiamo deciso di cambiare forma alla rivista e trasformarla in una rivista Open Source ma il passato di questa rivista è quanto mai ricco.<br /><br />La nostra associazione ha da sempre contributi alla diffusione del sapere scientifico prima con il Giornale Italiano di Psicologia dello Sport (GIPS) e successivamente con la versione cartacea del PSE, edita da Calzetti e Mariucci a partire dal 2020.<br />I tempi cambiano tuttavia e anche la rivista ha deciso di trasformarsi passando dall'edizione cartacea (di cui sono stati pubblicati 6 numeri) all'edizione Open Access.<br /><br />Lo spirito tuttavia rimane lo stesso. Ci piacerebbe che la rivista PSE rappresentasse un rinnovato strumento di crescita della psicologia dello sport e dell’esercizio, attraverso scambi di esperienze, divulgazione di studi e ricerche, approfondimento di tematiche anche ad ampio respiro. <br /><br />La divulgazione open ci permette di raggiungere un pubblico più vasto e di dare così modo alla ricerca italiana nel campo della psicologia dello sport e dell'esercizio fisico di trovare una sua collocazione scientifica nel panorama internazionale.</p>https://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2646DANZA E PSICOLOGIA: Una ricerca2024-10-14T13:35:32+00:00Giovanni Romano[email protected]Massimiliano Di Liborio[email protected]Laura Bortoli[email protected]<p>La danza è una tipologia di attività motoria che utilizza il movimento artistico come modalità di espressione, legata ad elementi simbolici e culturali. Coinvolge aspetti percettivi e motori, implica memorizzazione di sequenze motorie, ha una componente artistica, combinata con la musica, che ne sottolinea la dimensione socio-culturale. Viene qui presentata una ricerca, che ha coinvolto 25 donne e 25 uomini, finalizzata a conoscere esperienze e vissuti di adulti che nel tempo libero praticano danza. Sono stati valutati la percezione di abilità tecniche ed espressive, di aspetti emozionali, sociali, corporei e cognitivi collegati alla danza; per la motivazione, è stato utilizzato il costrutto di passione, armoniosa e ossessiva. L’analisi ANOVA per genere ha messo in luce differenze solo nella scala corporea, con le donne che danno una valutazione migliore rispetto agli uomini, anche se i punteggi sono comunque alti per entrambi i generi; nell’intero campione, la passione armoniosa ha evidenziato valori più elevati rispetto a quelli di passione ossessiva.</p>2024-10-15T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giovanni Romano, Massimiliano Di Liborio, Laura Bortolihttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2639I processi motivazionali dell'escursionismo: motivazione o passione?2024-10-08T05:57:24+00:00Mabel Morsiani[email protected]<p style="font-weight: 400;">L’escursionismo è un’attività fisica che si svolge in natura, generalmente nel tempo libero e che, negli ultimi decenni, sta diventando sempre più popolare. Il modello dualistico della passione aiuta ad inquadrarne i processi motivazionali. Secondo questa prospettiva teorica, la passione per un'attività può giocare un ruolo importante come spinta motivazionale a dedicarvisi; tuttavia non sarebbe tanto la passione in sé a garantire benessere e adattamento, quanto piuttosto il suo orientamento prevalentemente armonioso. Numerosi studi hanno testato le ipotesi del modello in vari contesti di ricerca e generalmente hanno confermato il valore adattivo della cosiddetta passione armoniosa. Anche i praticanti escursionismo potrebbero trarre vantaggio da una maggiore consapevolezza dell’orientamento della propria passione e delle possibili conseguenze. Obiettivo del presente articolo è dunque favorire una maggiore conoscenza dei potenziali benefici della passione armoniosa ed evidenziare alcuni aspetti di ricerca che potrebbero essere contestualizzati anche all'ambito escursionistico, con importanti ricadute applicative.</p>2024-10-08T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Mabel Morsianihttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2630La genitorialità nello sport: visioni a confronto tra allenatori di sporti di squadra e individuali 2024-11-08T12:54:01+00:00Sergio Costa[email protected]Marcella Bounous[email protected]<p>Con il presente elaborato si è perseguito un duplice obiettivo: il primo riguarda l’analisi delle teorie sulla genitorialità nello sport giovanile; il secondo, stabilire le preferenze che gli allenatori hanno nei confronti dei comportamenti genitoriali, proponendo un questionario. In primo luogo, si è fornita un’analisi storica della letteratura sul coinvolgimento dei genitori nello sport giovanile, nonché dei comportamenti maggiormente evidenziati come positivi e negativi dai tecnici; successivamente, attraverso il profilo di prestazione, si è osservato il punto di vista degli allenatori rispetto alle caratteristiche “ideali” del genitore, mettendo a confronto gli allenatori di uno sport individuale con quelli di uno sport di squadra (Taekwondo e Baseball/Softball). I risultati hanno dimostrato come, nonostante nei due sport siano diffusi temi narrativi differenti, caratteristici della singola strutturazione di ciascuno, siano presenti importanti elementi in comune utili nella strutturazione di corsi formativi rivolti ai genitori nello sport.</p>2024-12-16T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Sergio Costa, Marcella Bounoushttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2640Il tennis in età scolare: divertimento per i giovani atleti o volano per le aspirazioni di successo dei genitori?2024-10-08T07:20:37+00:00Rodolfo Lisi[email protected]<p style="font-weight: 400;">Nell’opinione di chi scrive - senza entrare in disquisizioni psicofisiologiche - i motivi degli abbandoni in età adolescenziale dell’attività tennistica sono da ascrivere, nella maggior parte dei casi, al fallimento sportivo di altre persone, siano essi genitori o gli stessi allenatori, che hanno riposto speranze di rivincita nel figlio o nell’atleta più talentoso del gruppo. Come afferma Porro (2001), «L’ossessione quanto frenica [...] permea profondamente la nostra vita individuale e collettiva. Essa alimenta quella rimozione dell’idea di limite che trova espressione trionfante nel culto del risultato». E quando non si raggiunge il risultato, la possibile rivincita si trasforma in una sicura ulteriore sconfitta: il pupillo rinuncia al tennis e l’abbandono si accompagna, in taluni casi, ad uno spiacevole senso di risentimento e insofferenza. Nel presente lavoro, dunque, gli adulti interessati troveranno spunti e nozioni tecniche utili ad un graduale approccio all’attività tennistica mediante il mini-tennis così da rendere la pratica sportiva del giovane più gratificante e qualitativamente migliore. Non certo per trasformare un ragazzo in un campione.</p>2024-10-15T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Rodolfo Lisihttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2641Goal setting e performance sportiva: una rassegna della letteratura a 10 anni di distanza2024-10-08T07:24:38+00:00Giampalo Santi[email protected]<p style="font-weight: 400;">Questo articolo rappresenta un’autoriflessione su “Goal setting e performance sportiva: una rassegna della letteratura”, pubblicato su questa rivista scientifica circa dieci anni fa (Santi & Pietrantoni, 2013). Nel presente lavoro, le assunzioni e le cornici teoriche che hanno fatto da sfondo all’articolo del 2013 sono integrate con quella che è stata l’esperienza di dieci anni di ulteriori letture scientifiche, interventi in ambito sportivo, e formazione psicoterapeutica. Il tutto si intreccia ai vissuti affettivi legati a tale articolo e alle successive esperienze, al fine di contribuire ad ampliare la visione su quelle che sono le possibilità negli interventi di definizione degli obiettivi nello sport.</p>2024-10-15T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giampalo Santihttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2631Scala sulle convinzioni di Efficacia nel Tennis (SET) e il suo utilizzo pratico2024-11-08T12:52:50+00:00Sergio Costa[email protected]Giacomo Caddeo[email protected]<p>Lo scopo dell’articolo è quello di confermare la Scala sulle convinzioni di Efficacia nel Tennis (SET) proposta da Costa, Livi e Polani nel 2015, per poi applicarla con un gruppo di tennisti prima e dopo i match verificando gli eventuali cambiamenti di percezione d’efficacia.</p> <p>Sono stati quindi svolti due studi, il primo ha coinvolto 224 tennisti, 180 maschi e 44 femmine, di età compresa tra i 10 ei 62 anni (età media 28,59 anni); il secondo ha coinvolto 13 tennisti, 10 maschi e 3 femmine, di età compresa tra i 13 ei 21 anni (con un’età media di 15,85 anni). Nel primo studio è stata valutata la dimensionalità di ciascuna scala proposta attraverso l'analisi fattoriale esplorativa, che ha confermato i cinque fattori distinti (gestione del giudizio, gestione dell'allenamento, lettura dell'avversario, concentrazione e adattamento) trovati nel precedente studio. Inoltre, è emerso che in tre dei quattro colpi specifici erano presenti due fattori distinti (colpi vincenti e colpi di palleggio). Il secondo studio, invece, ha messo in luce le potenzialità e l’utilità del nuovo questionario per analizzare i cambiamenti delle convinzioni di efficacia personale dovuti alla vittoria o sconfitta di una gara.</p> <p>In conclusione, lo strumento può essere utilizzato dallo psicologo dello sport, in sinergia insieme al maestro e al preparatore atletico, per migliorare la performance dell’atleta ed intervenire su eventuali punti deboli o lavorare sui punti di forza del tennista.</p>2024-11-19T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Sergio Costa, Giacomo Caddeohttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2651Il TOT- FV e la relazione tra stile esplicativo, ottimismo e prestazione2024-11-07T09:07:42+00:00Mauro Litti[email protected]<p style="font-weight: 400;">Le ricerche sullo stile esplicativo e su come questo sia in grado di produrre effetti sulla performance degli atleti e sul rendimento delle squadre, condizionando nel lungo periodo carriera e risultati offrono una prospettiva stimolante per tutti i tecnici non solo del settore giovanile. Tuttavia, per avere atleti professionisti capaci di utilizzare al meglio il proprio talento attraverso un adeguato sviluppo dell’intelligenza emotiva è indispensabile stimolare questa abilità precocemente durante la formazione dei giovani calciatori. Questo studio comprende due fasi, la prima ha riguardato la validazione del ‘TOT-Football Version’ uno strumento efficace costruito con lo scopo di misurare in modo attendibile lo stile esplicativo e il conseguente livello di Ottimismo/Pessimismo espresso dai giovani atleti, la cui analisi di validazione ha riguardato la definizione dell’Alpha di Cronbach per tutte le sottoscale e la valutazione dell’indice di correlazione di Pearson tra Coefficiente di Ottimismo e punteggio ottenuto al Lot-R; La seconda fase della ricerca prevedeva di verificare se differenze nel livello di Ottimismo degli atleti potessero tradursi in diversi comportamenti durante la competizione e incidere su specifici parametri indicativi della qualità della performance non direttamente legati alle abilità tecniche degli atleti, osservabili soprattutto nelle fasi cruciali o più difficili della gara. Con lo scopo di cercare di definire i fattori capaci di influenzare maggiormente la prestazione tra quelli esaminati e quantificarne gli effetti sul campo è stato applicato il metodo della regressione lineare con variabile dipendente specifici indici prestativi ottenuti attraverso le valutazioni individuali da parte dei tecnici dopo ogni match disputato.</p>2024-11-07T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Mauro Littihttps://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2614Leadership sul ghiaccio2024-11-13T11:16:12+00:00Gladys Bounous[email protected]Bogdana Semyryazhko[email protected]<p style="font-weight: 400;">Questo studio condotto su 67 atleti esplora l'utilità pratica degli strumenti di indagine scientifica per il miglioramento del lavoro tecnico all'interno di una società sportiva, evidenziando il potenziale contributo della sinergia tra psicologia dello sport e allenamento sul campo. In particolare, l'indagine si concentra sull'influenza dello stile di leadership degli allenatori sugli atleti, considerando differenze di genere, motivazione e soddisfazione. La ricerca, condotta tra atleti di hockey e pattinaggio artistico, utilizza questionari basati sulla <em>Leadership Scale for Sport</em> (LSS) per raccogliere dati sulle preferenze e percezioni degli atleti rispetto agli stili di leadership. Nonostante l'assenza di differenze di genere significative, i risultati mostrano che gli atleti di hockey percepiscono uno stile di leadership meno definito, suggerendo l'applicazione di un approccio <em>laissez-faire</em> da parte degli allenatori. Inoltre, emergono differenze di soddisfazione legate all'età, con gli atleti più giovani meno soddisfatti, a causa di una percezione di minore coinvolgimento decisionale e feedback. Partendo dall’analisi dei dati verranno descritte alcune proposte operative di intervento sul campo.</p>2024-11-14T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Gladys Bounous, Bogdana Semyryazhko