Spettri nel gas. Restituire l’invisibile in un film sul paesaggio post-industriale indonesiano

Autori

  • Silvia Vignato Università degli Studi di Milano-Bicocca

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada20223pp89-110

Parole chiave:

Indonesia, antropologia visuale, film etnografico, estetica post-industriale, industria estrattiva

Abstract

Questo articolo esamina il dialogo fra la costruzione di un’estetica in senso proprio, di teoria della sensibilità, e in senso ristretto, di immaginario visivo, creato dall’etnografia generata da un progetto cinematografico realizzato nella regione di Aceh Nord, in Indonesia, in una zona estrattiva di metano dai giacimenti ora esauriti. L’autrice analizza prima la formazione e i vari piani immaginali dell’estetica “post-industriale” da cui il film ha preso le mosse e in seguito la scelta di affrontarne la restituzione tramite un film etnografico. Sottolineando la rilevanza epistemologica di un lavoro di squadra sul campo di ricerca, l’autrice argomenta che solo il lavoro di elaborazione di uno sguardo comune fra i quattro membri della squadra ha consentito di percepire il paesaggio emotivo dei luoghi filmati, e di giungere così a cogliere la rilevanza della dimensione spettrale o immateriale relativa sia all’istallazione forzata degli impianti di trasformazione, sia al lungo conflitto civile in larga parte dovuto alla rivendicazione dell’uso autonomo delle risorse minerarie.

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Pubblicato

2022-12-31

Fascicolo

Sezione

Special Focus