Antropologia, immaginazione morale e pratica etica
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada2008163%25pAbstract
Gli antropologi hanno tradizionalmente trascurato moralità e giustizia come oggetti di studio etnografico e teoria etnologica. Questa evidente lacuna è certamente peculiare nel contesto intellettuale, e non senza conseguenze, specialmente se si considera che gli antropologi del ventunesimo secolo si confrontano con problematiche contemporanee in cui la normatività in generale costituisce un’implicazione fondamentale. Tali problematiche includono l’espandersi di un movimento transnazionale dei diritti umani (soprattutto a seguito della fine della guerra fredda), le crescenti e aggressive campagne di conversione religiosa attuate in nuovi spazi e con nuove modalità nei paesi in via di sviluppo, il tentativo di creare un regime legale internazionale attraverso istituzioni come la Corte Penale Internazionale, e, più recentemente, l’implementazione di imponenti operazioni militari e interventi politici – per esempio a opera degli Stati Uniti attraverso il linguaggio della crociata morale. Considerato il fallimento nel produrre – mediante le sue piroette teoriche – un quadro epistemologico capace di comprendere e spiegare la crescente normatività nel contesto sociale contemporaneo, l’antropologia si è trovata ad affrontare i dibattiti attorno a tali problematiche con un repertorio discorsivo povero e claudicante.Downloads
Issue
Section
Articles
License
Authors maintain the copyright of their original work and grant the Journal the right to first publication, licensed after 36 months under a Creative Commons Licence – Attribution, which allows others to share the work by indicating the authorship and first publication in this journal.
Authors may agree to other non-exclusive licence agreements for the distribution of versions of their published work (for example in institutional archives or monographs) under the condition that they indicate that their work was first published in this journal.