Frontiere della modernità: lo spazio agricolo meridionale e le “nuove subalternità”
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada20223pp173-188Parole chiave:
modernità, frontiera, migrazioni e agricoltura, subalternità, meridionalismoAbstract
Attraverso una ricerca svolta in Piana del Sele analizzo la relazione tra il concetto di “modernità” e la riproduzione dello spazio agricolo iperproduttivo del mezzogiorno. Basandomi su un approccio decoloniale attingo alla tradizione analitica del meridionalismo critico per mostrare le strutture storiche, sociali e simboliche attraverso cui l’agricoltura intensiva meridionale si configura come una frontiera della “modernità”. Nello specifico analizzo etnograficamente da un lato i meccanismi attraverso cui questa frontiera crea “subalternità” e dall’altro le modalità attraverso cui viene incorporata dai braccianti. L’indagine in questo senso mostra come sul corpo dei nuovi subalterni si iscrive e allo stesso tempo si boicotta lo spazio agricolo moderno.
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