Come pensano i servizi socio-sanitari? Servizi di salute riproduttiva e donne migranti: la mancata “calibrazione culturale"

Autori

  • Giuliana Sanò Università di Messina
  • Pamela Pasian Università di Venezia
  • Francesco Della Puppa Università di Venezia

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada20241pp105-125

Parole chiave:

salute sessuale e riproduttiva, servizi socio-sanitari, donne migranti, costruzioni culturali, pensiero istituzionale

Abstract

I risultati ottenuti per mezzo di una ricerca etnografica condotta nel 2018 e finalizzata a investigare la relazione tra le donne migranti e i servizi socio-sanitari dedicati alla salute riproduttiva a Verona, fungeranno da leva per l’approfondimento e la messa a fuoco di una serie di elementi (convenzioni, stereotipizzazioni, pregiudizi) che sono alla base di ciò a cui si attribuisce l’etichetta di “cultura” dei servizi. Parafrasando il lavoro di Mary Douglas, ci chiederemo: come pensano i servizi socio-sanitari? L’obiettivo è quello di rendere visibile l’azione delle istituzioni e dei servizi socio-sanitari nei processi di presa in carico dei bisogni di salute sessuale e riproduttiva di donne migranti, gli “scarti” e le “frizioni” che si determinano nella relazione tra servizi e utenza migrante e, infine, l’agency degli attori istituzionali.

##submission.downloads##

Pubblicato

2024-07-24

Fascicolo

Sezione

Special Focus