“Mamme NO PFAS”: concezioni della genitorialità e della riproduzione in un contesto di vita alterata dalla contaminazione chimica
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada20242pp73-80Parole chiave:
Genitorialità, Maternità e riproduzione, Contaminazione chimica, PFASAbstract
Il movimento delle madri sul territorio della provincia di Vicenza si è mobilitato di fronte alla presenza nel sangue dei figli di PFAS, sostanze perfluoroalchiliche prodotte nello stabilimento della Miteni di Trissino (VI), che ha inquinato la falda acquifera dell’area. Davanti ai gravi danni alla salute che la presenza di questi composti chimici può comportare, la loro presa di posizione ha intrecciato la cura dei figli alla bonifica del territorio in una visione del mondo che lega insieme questioni di giustizia riproduttiva e di giustizia ambientale. Le loro azioni di “resistenza” alla contaminazione ambientale si radicano in reti di relazioni consolidate e nel sentimento condiviso dalle madri di una responsabilità morale nei confronti delle generazioni future, in un processo di ripensamento della riproduzione e della parentela che sembra essere un fardello a carico delle donne. Il mio contributo esplora questi temi nella cornice delle relazioni familiari e intergenerazionali, nel tentativo di cogliere gli immaginari, le asimmetrie e le forme di relazionalità che si delineano.
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