Il mestiere della guerra: l’organizzazione della violenza e del lavoro maschile in Sierra Leone e in Liberia

Autori

  • Danny Hoffman

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada2015295%25p

Parole chiave:

Antropologia, etnografia, guerra, Sierra Leone, Liberia

Abstract

Secondo numerosi osservatori, i combattimenti scoppiati dal 1989 al 2003 nei paesi dell’Africa occidentale della Mano River Union (Sierra Leone, Liberia e Guinea) erano la dimostrazione che questa regione fosse estranea all’economia globale e rappresentavano una regressione verso una violenza tribale e primitiva. In realtà, la guerra lungo il fiume Mano è stata un conflitto post-moderno per eccellenza. La ricerca etnografica fra i combattenti, in entrambi i lati della frontiera, mostra che in questo campo di battaglia si era affermata una politica economica fondata sul lavoro violento, all’interno di un continuum che includeva l’estrazione dei diamanti e dell’oro nel profondo della foresta pluviale, la raccolta della gomma nelle piantagioni regionali e le campagne elettorali a favore dei politici nelle principali città della regione. Lungi dall’essere una regressione verso uno stato pre-moderno, le dinamiche dell’aggregazione e del dispiegamento della forza lavoro nel mestiere della guerra suggeriscono che questa regione era, ed è tuttora, un laboratorio per il capitalismo del futuro. 

Biografia autore

Danny Hoffman

Danny Hoffman è professore associato presso il Dipartimento di Antropologia dell’Università di Washington. Dal 2001 conduce ricerche etnografiche in Sierra Leone e Liberia sulla mobilitazione giovanile durante e dopo le guerre che hanno coinvolto i Paesi. È autore della monografia “The War Machines: Young Men and Violence in Sierra Leone and Liberia” (2011, Duke University Press) e di numerosi articoli tra cui Violent Virtuosity: Visual Labor in West Africa's Mano River War (2011) e Violence, Just in Time: Work and War in Contemporary West Africa (2011).

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Pubblicato

2015-03-16

Fascicolo

Sezione

Articoli