Trame e desideri dopo il Sessantotto
Per una teoria della narrazione evaporata
DOI:
https://doi.org/10.14672/20211846Keywords:
Sessantotto; Storytelling; Desiderio; Postmodernismo; Peter BrooksAbstract
Come ha affermato Salmon, le grands récits si sono dissolte in una quantità pressoché infinita di storie, racconti e petits récits. Per Lacan, Žižek e Recalcati, il desiderio ha vissuto una sorte analoga: dopo il movimento sessantottino, è vietato vietare ed è obbligatorio desiderare tutto. La correlazione tra plot e desiderio è stata ampiamente sviluppata da Peter Brooks, e sembrerebbe perciò proficuo motivare la proliferazione della narrazione alla luce di un’esplosione del desiderio e nello specifico di ciò che Žižek chiama jouissance. Ciò che avviene dopo il Sessantotto è infatti un’evaporazione sia del desiderio che della trama, privati del loro limite – rispettivamente, il Nome-del-Padre e il finale – e propagati come i gas. Questo contributo intende indagare le forme narrative che il connubio trama-desiderio ha esercitato a partire dalla condizione postmoderna: nello specifico, saranno esaminate architetture testuali quali il nastro di Möbius e la mise en abyme.
Downloads
Published
How to Cite
Issue
Section
License
Copyright (c) 2021 Aldo Baratta
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License.
Tutto il contenuto del sito, compresi gli articoli della rivista, sono licenziati secondo una Creative Commons Attribution 4.0 Unported License, eccetto dove espressamente indicato.
Gli autori mantengono il copyright sui propri articoli e materiali supplementari senza restrizioni e mantengono il diritto di pubblicazione senza restrizioni.