Vivere Wonderland
Entrare, Abitare e Uscire
DOI:
https://doi.org/10.14672/20242689Abstract
Cosa significa vivere un mondo finzionale? In questo articolo affronterò questa domanda discutendo il caso specifico di Wonderland (nei due libri di Carroll del 1865 e 1872 e in varie interpretazioni) attraverso i tre momenti dell’entrare, dell’abitare e dell’uscire. Generalmente considerato come uno spazio di evasione, sosterrò che Wonderland è in realtà un luogo sia costruito che abitato da Alice attraverso il suo linguaggio (nonsense). Dopo un’introduzione generale, nel primo paragrafo (“Entrare”), analizzerò il movimento di discesa dell’ingresso a Wonderland e fornirò una panoramica di alcune sue implicazioni (geologiche, psicoanalitiche, esistenzialistiche, psichedeliche). Nel secondo paragrafo (“Abitare”) definirò cosa significa abitare Wonderland, attraverso un’analisi generale dei giochi e del linguaggio e una close readingdi un passaggio dai libri. Ciò che emerge è che le conversazioni agonistiche che Alice intrattiene durante i suoi viaggi in Wonderland definiscono gli spazi e le geometrie del mondo. Nel terzo paragrafo (“Uscire”) mi concentrerò sull’uscita e sul momento in cui Alice si sveglia, indagando cosa rimanga dei suoi viaggi e dimostrando che non si tratta di una storia di pura evasione. Le conclusioni si concentreranno sul concetto di mondo possibile/mondo fittizio (Lewis 1986; Pavel 1989) e suggeriranno cosa possiamo imparare dal nonsense e dai libri di Carroll.
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