La sessualità come modalità della narrazione nei romanzi di Stefano Benni
DOI:
https://doi.org/10.14672/2016887Keywords:
Stefano Benni, Sessualità, Letteratura del bar, Natura, Sexuality, Pub Literature, NatureAbstract
Stefano Benni è un autore italiano sicuramente molto letto, ma non sempre apprezzato. Duplici, infatti, sono le reazioni davanti alle sue opere, sia da parte dei lettori che da parte dei critici. I primi risultano sempre o molto affezionati alla scrittura dell’autore, o molto infastiditi da essa. I secondi, al contrario, tendono a respingere Benni in toto, non reputandolo annoverabile tra i canoni della critica accademica. La ragione dei pareri negativi sulle opere dell’autore è da ricercare nei temi trattati e, in particolar modo, in uno di essi: la sessualità. Malgrado Benni faccia un uso costante e a piene mani dello strumento dell’ironia (attraverso diversi meccanismi spesso legati al campo retorico dell’adiectio e alla presentazione di immagini irrealistiche sino all’assurdo) anche nell’ambito di tale tematica, essa risulta trattata in modo assai esplicito (figurativamente e linguisticamente) e senza alcun tabù. Questo disturba spesso i lettori, che percepiscono come immotivata tale scelta autoriale, e i critici, che vedono questo atteggiamento come sintomatico di un allontanamento dai canoni tradizionali. In tale sede, tuttavia, si è scelto di prendere una direzione opposta. La presenza della sessualità nelle opere di Benni, infatti, pare essere il fulcro di una particolare modalità della narrazione, che vede tale tematica come l’elemento essenziale che influenza l’agire dei personaggi e l’atto del narrare stesso. Ma non solo: l’istintualità diventa quindi, da una parte, lo stesso motore narrativo delle vicende e, dall’altra, un utile strumento con cui l’autore veicola ulteriori tematiche a lui care e dà libero sfogo al suo personale uso del linguaggio. A partire da tali riflessioni e da un’indagine stilistica dei passi più significativi dei romanzi dell’autore, è possibile giungere a un’ipotesi costitutiva dell’intera antropologia benniana, che permetta di cogliere l’intento autoriale alla base della stessa stesura dei romanzi.
Italian author Stefano Benni’s novels are certainly widely read, but not always appreciated. When it comes to judging them, both Benni’s audience and critics might express conflicting opinions and feelings. The former either happens to be very fond of his writing style or truly annoyed by it. The latter, on the other way, usually put him aside, because scholars do not reckon him to be included into the literary canon. The reason for these negative judgements is surely to be searched for in the themes Benni focuses on, one of which might be particularly controversial: sexuality. Despite Benni making constantly use of irony (which is mediated by different devices usually related either to the rhetorical field of adiectio or to descriptions pushed to the limit of the absurd) and sexuality is no exception, it ends up being described with no restraints (both figuratively and linguistically). This often annoys the readers, who perceive it as unmotivated choice by the author, and critics as well consider this behavior a symptomatic departure from traditional canons. Nevertheless, in this essay I deliberately chose to take a different direction. The recurrence of sexuality in Benni’s novels, in fact, seems to be the pivot of a peculiar narrative style, that considers this theme as the essential element that influences the acting of the characters and the act of narration itself. Not just that, instinct on the one hand becomes the narrative engine of the different plots, and on the other is a useful tool with which the author conveys further themes he is particularly fond of. Moreover, he exploits this subject to give voice to his personal use of the language. Starting from these premises, and from a stylistic inquiry of Benni’s most meaningful novel extracts, it is possible to come to a structural hypothesis about the author’s anthropological vision. This allows grasping the purpose which is at the core of all his novel writing.
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