Traumi senza choc
Realizzazione del virtuale e dissociazione
DOI:
https://doi.org/10.14672/20222031Parole chiave:
Trauma; Modernismo; Postmoderno; Angoscia; Bassa finzionalità.Abstract
Il saggio affronta il rapporto fra modernità, choc e trauma attraverso testi modernisti e contemporanei (Woolf, Proust, DeLillo, Ellis), per mostrare l’evoluzione del «training» (Benjamin) letterario nei confronti dello choc: i modernisti provano a depotenziare il trauma, i testi degli anni Ottanta intensificano le strategie moderniste ma esse non impediscono il verificarsi del trauma. Nel contemporaneo invece il trauma viene rappresentato tramite il rapporto tra finzione e realtà, una strategia che si può far risalire alla quadrilogia Zuckerman Bound di Philip Roth. Con ciò si rileva come progressivamente, nell’epoca della «fine dell’esperienza», anche l’immaginario possa produrre effetti traumatici: non la virtualizzazione totale teorizzata da Baudrillard, ma al contrario il virtuale che interseca e influenza la realtà.
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