«A room I can never leave»
Trauma e memoria in Nox di Anne Carson
DOI:
https://doi.org/10.14672/20222033Parole chiave:
Trauma; Anne Carson; "Nox"; Iconotesti; MemoriaAbstract
Nox (2010) di Anne Carson è un libro-oggetto, un collage di tracce e ricordi del fratello dell’autrice, morto anzitempo. Il saggio analizza le dinamiche della temporalità all’opera in questo iconotesto, che è al tempo stesso un epitaffio e un'indagine sul lutto. L’ossessione di comprendere il fratello si scontra con un vuoto che chiede di essere inseguito. Scrivere sul lutto, per Carson, significa rielaborare senza sosta nuovi modi per attraversare l’assenza. La persistenza degli oggetti allude a una Nachträglichkeit che lascia fluttuare il passato, nelle parole di Vladimir Jankélévitch, in una terza dimensione tra l'essere e il non essere. Le immagini ricorrenti in Nox – scale, porte, finestre – sono soglie tra i vivi e i morti, in una paradossale presenza assente.
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Pubblicato
2022-12-07
Come citare
Marfè, L. . (2022). «A room I can never leave»: Trauma e memoria in Nox di Anne Carson. Comparatismi, (7). https://doi.org/10.14672/20222033
Fascicolo
Sezione
Trauma Narratives & Trauma Theory
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Copyright (c) 2022 Luigi Marfè
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