Lo stile dell’ansia
La poesia della Seconda guerra mondiale
DOI:
https://doi.org/10.14672/20222058Parole chiave:
Seconda guerra mondiale; Trauma; Stile; Poesia.Abstract
Nella lettura di testi poetici della Seconda guerra mondiale, si può trarre particolare vantaggio da un’analisi attenta a discernere l’esternalizzazione del trauma come coazione a ripetere, dalla testimonianza come ricostruzione mediata, secondo una linea di principio topica dei Trauma Studies. Durante e dopo la guerra, la difficoltà dei poeti che si pongono la questione di come riprodurre lo stordimento della realtà è in contrasto con l’imposizione morale della testimonianza, che facilmente scade nel canto parenetico. È pertanto necessario verificare quanto il bisogno di testimoniare sia in rapporto con l’elaborazione estetica: se rappresenta uno stimolo che incide sulla forma della poesia, mettendone in crisi i fondamenti estetici con esiti originali, o se al contrario induca a una regressione. In seno alla prima tendenza avremo gli esiti più interessanti sia dal punto di vista del coinvolgimento testimoniale che dal punto di vista del valore estetico, mentre in accordo alla seconda tendenza ci troveremo in presenza di esiti per lo più deteriori, doppiamente inquinati dalla retorica come forma di pacificazione sociale del trauma e riuso non originale di formule logore.
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