L’enigma della perfezione
Il tema del Nulla tra Mann e Heidegger
DOI:
https://doi.org/10.14672/20222065Parole chiave:
Nulla; Nientificazione; Heidegger; Mann; Stili di pensiero.Abstract
Quest’articolo tenta di interpretare una frase di Thomas Mann (La morte a Venezia): «E il Nulla non è forse una forma di perfezione?», mettendola in relazione con il problema filosofico del non-essere. Viene privilegiata la riflessione che Heidegger presenta in Che cos’è metafisica?: qui Heidegger attribuisce al Nulla lo statuto di un verbo, e non di un sostantivo, sottraendosi così alle obiezioni consuete, in particolare a quelle di Bergson. Parlare del Nulla significa descrivere processi di nientificazione (das Nichten). L’autore di quest’articolo propone di distinguere tre diversi significati: (a) c’è un nientificare dionisiaco, inteso come dissoluzione, scioglimento, ecc; e ci sono due modi di nientificazione che rinviano all’apollineo: (b) il conferimento di forme rigide, l’incatenamento delle forze; (c) le forme flessibili, che si esprimono nel linguaggio. Questa distinzione viene utilizzata come chiave di lettura per la Montagna magica di Mann.
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