La somiglianza come induttore causale

Autori

  • Stefano Calabrese Università di Modena e Reggio Emilia

DOI:

https://doi.org/10.14672/20253125

Parole chiave:

Isomorfismo, Pensiero magico, Logica causale, Metonimia, Antropomorfismo

Abstract

I più recenti studi sul pensiero magico portati a termine dallo psicologo inglese Eugene Subbotsky e un test recente condotto nell’Università di Modena e Reggio Emilia dimostrano come l’homo sapiens abbia ereditato un bias cognitivo in base al quale elementi simili tendono a essere interpretati come l’uno la causa dell’altro, per cui l’isomorfismo è un autentico induttore causale. Invece di costituire una scoria dell’infanzia o di epoche arcaiche, gli studi neuro-cognitivisti forniscono valide evidenza del fatto che l’isomorfismo aiuta a leggere la realtà secondo sistemi classificatori spesso non divergenti dalla logica scientifica, e che la controfattualità in particolare (si tratti di fiabe o di science fiction) costituisca non solo un terreno di sperimentazione della logica causale ma altresì un attivatore di creatività.

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Pubblicato

2025-11-20

Come citare

Calabrese, S. (2025). La somiglianza come induttore causale. Comparatismi, (10), 457–470. https://doi.org/10.14672/20253125