Dopo i terremoti del 2016: alcuni interrogativi sulla riduzione del rischio sismico

Autori

  • Massimiliano Stucchi Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica - Eucentre, Pavia
  • Renato Fuchs Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica - Eucentre, Pavia
  • Carlo Meletti INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Pisa

Abstract

Il rischio sismico complessivo in Italia è in diminuzione o in aumento? Una quarantina di anni fa un Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici affermò in un congresso che, fintanto che fossero rimasti in uso gli edifici “vecchi”, il “flagello del terremoto” avrebbe continuato a colpire. Da allora il quadro edilizio dovrebbe essere ringiovanito e quindi migliorato; le zone sismiche coprono tutto il territorio e le normative sono migliori; il “flagello” dovrebbe colpire di meno, in teoria. Chi ha visitato l’Aquilano nel 2009 potrebbe optare forse per la diminuzione: chi ha visitato Amatrice e dintorni nel 2016 opterebbe forse per il contrario. Quindi la domanda successiva è: siamo in grado in qualche modo di valutare se il rischio sismico italiano complessivo stia diminuendo o aumentando? In questo lavoro si vogliono analizzare e discutere alcuni snodi delle attuali politiche di riduzione del rischio sismico.

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Pubblicato

2017-10-04

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Articoli