Pubblicato 17-05-2023
Parole chiave
- audiolibri,
- biblioteche,
- pandemia
Copyright (c) 2023 Beatrice Galimberti
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Abstract
La fruizione dei testi tramite l’ascolto non ha origine con gli audiolibri: l’uomo nasce prima di tutto come narratore, è insita in lui fin dall’antichità la comunicazione orale di racconti, storie e avvenimenti.
Il contributo, che nasce da una tesi di laurea magistrale, affronta una questione che unisce due mondi culturali differenti ma complementari, ovvero gli audiolibri e le biblioteche. Attraverso l’analisi dei dati provenienti da cinque differenti sistemi bibliotecari di tre regioni d’Italia (Lombardia, Toscana e Puglia), si prendono in esame le statistiche che hanno coinvolto il prestito audiolibrario prima, durante e dopo la pandemia da Covid-19, che ha portato al ripensamento della fruizione culturale e un’enorme scoperta o riscoperta del materiale digitale. Più diffusi al Nord Italia e meno al Sud, gli audiolibri sono una risorsa solo recentemente introdotta a regime nei sistemi bibliotecari, ma con prospettive di espansione che meritano di essere approfondite. Il materiale audio prevede diverse possibilità di prestito all’interno delle biblioteche: audiolibri fisici, noleggiabili direttamente dagli scaffali, download o streaming, il cui prestito è regolato da due principali piattaforme di condivisione di risorse digitali, MediaLibraryOnLine e ReteINDACO.
L’indagine mostra come il prestito bibliotecario di audiolibri negli anni 2019, 2020 e 2021 subisca variazioni in base ai differenti sistemi bibliotecari presi in esame: in generale, è possibile affermare come il prestito di materiale audiolibrario fisico sia diminuito di molto nel 2020 e abbia mantenuto un indice di circolazione uguale anche durante l’anno successivo. Le statistiche complessive riguardanti gli audiolibri streaming, invece, mostrano un aumento considerevole di prestiti nel 2020 rispetto al 2019 e una diminuzione degli stessi nel 2021 rispetto all’anno precedente, senza però tornare ai numeri registrati prima della pandemia, segnale, dunque, che una parte degli utenti si è effettivamente convertita all’uso dell’audiolibro come strumento di fruizione culturale o come una possibilità di lettura alternativa ai mezzi tradizionali.
Infine, il contributo si conclude con un parallelismo rispetto alla produzione editoriale, attraverso un confronto delle classifiche audiolibrarie e cartacee negli anni presi in esame e i titoli audiolibrari più noleggiati all’interno delle biblioteche, che spesso non rispecchiano le classifiche editoriali.