CIP e metadatazione condivisa nell’ambiente digitale come nuove forme di cooperazione tra editori e biblioteche
Pubblicato 15-01-2024
Parole chiave
- editoria e metadatazione,
- cooperazione tra editori e biblioteche,
- ONIX,
- RDA,
- CIP
Copyright (c) 2024 laura manzoni
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Abstract
La diffusione delle risorse digitali e l’informatizzazione delle procedure catalografiche ha determinato la comparsa nel mondo delle biblioteche di soggetti terzi, quali gli editori e i fornitori di risorse elettroniche, che sono i primi a produrre i metadati relativi alle loro pubblicazioni. Da tempo le biblioteche mostrano attenzione verso queste informazioni per impostare le proprie politiche d’acquisto, tuttavia recentemente hanno iniziato ad apparire sempre più chiari i vantaggi che potrebbero derivare da una più stretta collaborazione anche in ambito catalografico. L’aumento esponenziale delle pubblicazioni digitali e la velocità dei cambiamenti dell’universo online (cambi di piattaforme, obsolescenza delle URL, crescita esponenziale dei contenuti open access) sta rendendo impossibile il censimento immediato di tutto ciò che entra a far parte di una biblioteca e la manutenzione che richiedono i metadati relativi alle pubblicazioni digitali. Per questa ragione si sta rivelando necessario, e non più semplicemente auspicabile, definire nuove modalità di cooperazione tra editori e biblioteche. La rilevanza di questo tema è stata recentemente sottolineata dall’IFLA all’interno del documento Pratiche condivise per le bibliografie nazionali nell’era digitale, approvato nell’aprile del 2022, all’interno del quale viene dedicata un’intera sezione alla “Cooperazione con editori e produttori di media”, i quali vengono considerati una fonte d’informazione primaria per le bibliografie nazionali. In particolare, viene sottolineata l’importanza dei programmi Cataloguing in Publication (CIP) che costituiscono un supporto fondamentale sia per gli editori che per le biblioteche. Esempi significativi di tale collaborazione a livello mondiale sono costituiti dalla Library and Archives Canada che ha sviluppato un programma insieme alla Bibliothèque et Archives nationales du Québec incentrato sulla collaborazione con gli editori di lingua francese con sede in Québec; dalla Library of Congress e dalla British Library. Questi programmi pur essendo diversi tra loro, poiché cercano di soddisfare delle esigenze locali, si caratterizzano per la stretta collaborazione che si stabilisce tra le agenzie bibliografiche nazionali e gli editori con cui concordano modelli di metadati sulla base dei quali sono costruiti i record inseriti nelle bibliografie nazionali.
Accanto allo sviluppo di queste forme di cooperazione, un altro modo per garantire il pieno riutilizzo dei metadati editoriali da parte delle biblioteche è quello di favorire la mappatura o l’elaborazione di standard comuni tra editori e biblioteche, contenenti tutti gli elementi che essi ritengono fondamentali per perseguire i loro scopi. Un impegno significativo in questo senso è stato assunto dalla Library of Congress che subito dopo la pubblicazione del formato ONIX, adottato in ambito editoriale dal 2000, ha avviato una mappatura con il MARC21. Significativa in questo senso è stata anche la volontà di garantire l’interoperabilità tra ONIX e RDA, Resource Description and Access, il primo standard internazionale di metadatazione.