Aggiornamento sul terremoto Mw=9.0 di Tohoku dell’11 marzo 2011
Abstract
Nei giorni immediatamente successivi al violento terremoto che l’11 marzo 2011 ha colpito le coste nord-orientali del Giappone, la redazione di Progettazione Sismica ha ricevuto numerosi documenti informativi circa l’esito dei sopralluoghi preliminari effettuati da diversi gruppi di lavoro che si sono attivati pochissime ore dopo l’evento sismico. Il contenuto di questa corrispondenza è stato riassunto e presentato ai Lettori nel numero precedente di questa rivista, poiché si è ritenuta utile e doverosa la divulgazione delle informazioni relative ai danni dovuti allo scuotimento, al fine di trarre, fra l’altro, gli opportuni spunti di riflessione per quanto riguarda sia la corretta realizzazione di particolari costruttivi nell’ambito di progetti in zona sismica, sia l’attività di progettazione in generale.A pochi giorni di distanza dai tragici eventi, il livello di danneggiamento provocato direttamente dal sisma prima dell’occorrenza dello tsunami, in accordo con quanto descritto nei report preliminari, è immediatamente apparso modesto in confronto ai valori di scuotimento molto importanti (in alcuni casi inaspettatamente elevati) registrati in svariate zone del territorio giapponese. Se da un lato tale positivo riscontro poteva essere giustificato dall’efficace progettazione antisismica delle strutture nuove ed al miglioramento di quelle esistenti, aspetti da decenni particolarmente curati in Giappone, è sembrato comunque lecito chiedersi se, al di là di particolari effetti legati alle caratteristiche dello scuotimento stesso, tutti i danni nei loro molteplici aspetti fossero stati veramente efficacemente evidenziati durante i sopralluoghi preliminari. Questa osservazione è legata fondamentalmente al breve tempo trascorso dall’evento sismico (pochi giorni) in relazione alla vasta estensione del territorio interessato ed al fatto che a livello mediatico tramite carta stampata e notiziari, si sia dato enorme risalto ai tragici effetti dello tsunami ed all’incidente occorso alla centrale nucleare di Fukushima, com’è giusto che fosse, ma non siano stati trattati e mostrati estensivamente, almeno nelle immediate ore susseguenti il sisma ed indipendentemente dalla loro entità, i danni provocati dallo scuotimento alle costruzioni ed alle infrastrutture.
Il dossier apparso nel numero precedente è stato concluso affermando che in ogni caso questa immane catastrofe solleva, dal punto di vista ingegneristico e non solo, molti interrogativi che dovranno trovare risposta nell’ambito delle strategie per la riduzione del rischio sismico, in quanto sia le tracce temporali del movimento del terreno, sia i rispettivi spettri di risposta presentano caratteristiche in parte inaspettate e solo approfondite analisi future potranno indicare quali effetti sulle strutture hanno avuto e, se del caso, quali modifiche richiederanno ai metodi di progettazione attuali.
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