Il tennis in età scolare: divertimento per i giovani atleti o volano per le aspirazioni di successo dei genitori?

Considerazioni e possibili soluzioni con il mini-tennis

Autori

  • Rodolfo Lisi

Parole chiave:

tennis, adolescenza, abbandono sportivo, predisposizioni naturali, mini-tennis

Abstract

Nell’opinione di chi scrive - senza entrare in disquisizioni psicofisiologiche - i motivi degli abbandoni in età adolescenziale dell’attività tennistica sono da ascrivere, nella maggior parte dei casi, al fallimento sportivo di altre persone, siano essi genitori o gli stessi allenatori, che hanno riposto speranze di rivincita nel figlio o nell’atleta più talentoso del gruppo. Come afferma Porro (2001), «L’ossessione quanto frenica [...] permea profondamente la nostra vita individuale e collettiva. Essa alimenta quella rimozione dell’idea di limite che trova espressione trionfante nel culto del risultato». E quando non si raggiunge il risultato, la possibile rivincita si trasforma in una sicura ulteriore sconfitta: il pupillo rinuncia al tennis e l’abbandono si accompagna, in taluni casi, ad uno spiacevole senso di risentimento e insofferenza. Nel presente lavoro, dunque, gli adulti interessati troveranno spunti e nozioni tecniche utili ad un graduale approccio all’attività tennistica mediante il mini-tennis così da rendere la pratica sportiva del giovane più gratificante e qualitativamente migliore. Non certo per trasformare un ragazzo in un campione.

Biografia autore

Rodolfo Lisi

Dottore magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate

Riferimenti bibliografici

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Pubblicato

2024-10-15

Come citare

Lisi, R. (2024). Il tennis in età scolare: divertimento per i giovani atleti o volano per le aspirazioni di successo dei genitori? Considerazioni e possibili soluzioni con il mini-tennis. Psicologia Dello Sport E dell’Esercizio, 1(1). Recuperato da https://ledijournals.com/ojs/index.php/pse/article/view/2640